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Con l'autoritratto del 1911di Mondrian

Galleria L'Opera Napoli 1992
"Gli Occhiali di Mondrian"
Ed.Quaderni dell'Opera, Napoli 1992. Testi critici di Alessandro Masi, Carmine Benincasa, Bernard Henry Levy, Cecilia Gatto Trocchi, Ferruccio Ulivi, Alessandra Ottieri


Out of the door (detail)


Con una fotografia di Joyce

 

I called this period "Mondrian's Glasses" as many of the works made after those of the Empty Throne are controversially dedicated to the "erroneous way" which conditioned, better or worse, this nihilist century. I find it veiy difficult to talk about this period; whatever road an artist may decide to take, seems to him unpredictable, even though that road might show him the quality of Wonder and the invisibleness of his procedure. From the essay of Mondrian's equilibrium in 24 to our day certainly no new aesthetic has been produced, but that utopia generated new confusions and fearful incommunicability. These prevent us, without our wanting, and fearful of being misunderstood, to indulge in this old and delightful work of communicating through immages.

J'ai appelé cette période "Les yeux de Mondrian"car beaucoup des oeuvres réalisées, après celles du Trone Vide, sont polémiquement dédiées à la "voie de l'erreur" qui ont ccnditionées, dans le bien et le mal, ce siècle nihiliste. Il m'est très difficile de parler de cette période car, quelque soi le parcours qu'un artiste décide d'entreprendre, il finit toujour par lui sembler imprévisible, meme s'il sait lui montrer la qualité de I'étonnement et la transparence du parcours. Entre l'essaj sur l'équilibre de Mondrian en 24 et nos jours, il n'est certainement pas né une nouvelle esthétique, mais cette utopie a généré de nouvelles confusions et d'effroyables incornmunicabilités, qui nous empéchent, ce malgré nous, de nous abandonner, avec l'assurance de ne pas etre mal compris, à cet antique et dé1icieux travail qu'est comuniquer par les images.

Ho chiamato questo periodo "Gli Occhiali di Mondrian" perché molte delle opere realizzate, dopo quelle del Trono Vuoto, sono polemicamente dedicate alla «via dell'errore» che hanno condizionato, nel bene e nel male questo secolo nichilista. Mi è molto difficile parlare di questo periodo perchè, qualsiasi via un artista decida di percorrere, finisce sempre con l'apparirgli imprevedibile, anche se sa mostrargli la qualità della meraviglia e l'invisibilità del percorso. Fra il saggio dell'equilibrio di Mondrian del 24 e i nostri giorni , non è certamente nata una nuova estetica, ma quell'utopia ha generato nuove confusioni e spaventose incomunicabilità, che ci impediscono, nostro malgrado, d'abbandonarci, con la fiducia di non essere fraintesi, a questo vecchio e delizioso lavoro del comunicare per immagini.


Giacometti con una fotografia
di Man Ray
1992 Olio su tavola cm.70X50


Equilibri in oro olio e polpa di carta su tela cm.130X30
1992


Le tre streghe
1992
(olio su tela 50X50)


Figurativo pensando a Fontana 1992 (pastello e polpa di carta 40X30

Con una farfalla, olio su tela cm. 70X40 , 1992

Con una fotografia di Giorgio De Chirico, olio su carta cm. 50X30, 1992

Con una fotografia di Pablo Picasso, olio su tela, cm.100X70, 1992

 

Cornice spezzata in giallo
Facies: tele e quadri-scultura
La grande cornice spezzata

Galleria San Lorenzo 2009 Milano: Play moda, Play moda seconda parte Miart 2008, Miart 2007 Stoccarda 2006, Ferrara 2005 Castello Estense,  2001 Spazio Oxus,   1995 Triennale Spazio Ansaldo